Sambucus

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Sambuco
Sambucus nigra
Classificazione APG IV
Dominio Eukaryota
Ordine Dipsacales
Famiglia Adoxaceae
Classificazione Cronquist
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
Divisione Magnoliophyta
Classe Magnoliopsida
Ordine Dipsacales
Famiglia Caprifoliaceae
Genere Sambucus
L.
Specie

Sambucus L. è un genere di piante iscritto alla famiglia delle Adoxaceae. Comprende specie arbustive di medio-grandi dimensioni, talvolta in forma di piccolo albero con altezza di 5-10 metri, comunissimo lungo le siepi campestri, nei boschi planiziali e submontani e presso i casolari di campagna, nonché alla periferia delle città, dove rappresenta un relitto della vegetazione spontanea. Secondo la classificazione APG IV la specie è collocata nella famiglia delle Adoxaceae (o Viburnaceae nom. cons).[1]

Descrizione

La pianta presenta rami con midollo molto grosso, bianco, leggerissimo e compatto, che viene raccolto ed usato per includere e poi sezionare parti vegetali da osservare al microscopio. Inoltre questo tipo di legno viene utilizzato per costruire le palline formanti un pendolo di Canton; oppure viene impiegato per costruire giochi popolari di origine contadina come la cerbottana e lo "scioparolo" (in Veneto) "schioppo/fucile" o "schioccapalle" (in Toscana), in cui tagliandone un ramo di diametro 4–5 cm e di lunghezza 20–25 cm viene tolto il midollo ed inserito al posto di esso un ramo poco più lungo e di pari diametro del midollo appena tolto.

Facendolo scorrere velocemente al suo interno, il rametto fa partire una pallina di canapa arrotolata precedentemente inserita e posta all'estremità dello "scioparolo". Era un gioco povero e antico di cui oramai si sono quasi perse le tracce. Viene scelto questo tipo di legno per la sua estrema leggerezza. La corteccia dei rami stessi presenta rade e grosse lenticelle.

Le foglie sono opposte, imparipennate, di solito con 5 foglioline ovato-lanceolate ed appuntite, seghettate ai margini.
I fiori sbocciano in primavera-estate, sono piccoli, odorosi, biancastri, a 5 lobi petaliformi, riuniti numerosissimi in infiorescenze ombrelliformi molto ampie. I frutti sono piccole bacche globose nero-violacee (S. nigra) o rosse (S. racemosa) che contengono un succo di colore viola-porporino scuro che viene impiegato per colorare vini e come esca per la pesca dei cavedani. La maturazione delle bacche va da inizio agosto a metà settembre.

Tassonomia

Comprende le seguenti specie:[2]

  • Sambucus adnata Wall. ex DC.
  • Sambucus africana Standl.
  • Sambucus australasica (Lindl.) Fritsch
  • Sambucus australis Cham. & Schltdl.
  • Sambucus canadensis L.
  • Sambucus cerulea Raf.
  • Sambucus ebulus L. - ebbio
  • Sambucus gaudichaudiana DC.
  • Sambucus javanica Reinw. ex Blume
  • Sambucus kamtschatica E.L.Wolf
  • Sambucus lanceolata R.Br.
  • Sambucus mexicana C.Presl ex DC.
  • Sambucus nigra L. - sambuco comune
  • Sambucus palmensis Link
  • Sambucus pendula Nakai
  • Sambucus peruviana Kunth
  • Sambucus racemosa L. - sambuco rosso
  • Sambucus sibirica Nakai
  • Sambucus sieboldiana (Miq.) Blume ex Graebn.
  • Sambucus × strumpfii Gutte
  • Sambucus tigranii Troitsky
  • Sambucus williamsii Hance

Usi

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Grappolo di frutti di sambuco
  • I fiori del sambuco trovano impiego in erboristeria per la loro azione diaforetica.
  • Con i fiori è possibile fare uno sciroppo, da diluire poi con acqua, ottenendo una bevanda dissetante che è molto usata in tutto il Tirolo storico (attuale Tirolo austriaco e Trentino alto Adige), in Carnia e nei paesi nordici e dell'Europa orientale. Dai fiori si ricava un estratto che viene utilizzato per la produzione della sambuca, liquore a cui ha dato il nome ma che, nelle ricette attuali, è prevalentemente basata sull'anice. Inoltre sfruttando la fermentazione dei funghi Saccharomyces presenti naturalmente sui suoi fiori, si può realizzare il cosiddetto spumante di sambuco o spumante dei poveri.
  • I fiori sono ottimi anche fritti.
  • A Palazzo Adriano di Palermo i fiori freschi vengono usati per la realizzazione di un pane tipico, chiamato in dialetto "Pani cu Savucu", pane con il Sambuco.
  • Con i frutti di S. nigra e di S. racemosa si può fare una confettura di cui non si deve abusare per le sue proprietà lassative.

Attenzione a non confondere le specie più comuni, cioè il S. nigra, con il S. ebulus, altrettanto diffuso e con areale simile al S. nigra, ma le cui parti sono tutte notevolmente più tossiche se ingerite in quantità anche modeste.

Tossicità

Tutte le parti della pianta sono tossiche per la presenza di cianuro e vari alcaloidi. Fanno eccezione i fiori e le bacche mature, ma non i semi al loro interno. Nella preparazione di confetture la cottura o la macerazione delle bacche sono sufficienti a far sì che i composti cianogenetici si volatilizzino completamente. Nel caso di un'ingestione accidentale i sintomi dell'intossicazione sono gli stessi dati dall'ingestione delle mandorle amare che egualmente contengono composti cianogenetici. Questa tossicità non ha ''effetto'' su alcuni pesci, come i cavedani. Infatti le bacche di sambuco vengono usate anche come esca per questa specie di pesce.[3]

Note

  1. ^ (EN) The Angiosperm Phylogeny Group, An update of the Angiosperm Phylogeny Group classification for the ordines and families of flowering plants: APG IV, in Botanical Journal of the Linnean Society, vol. 181, n. 1, 2016, pp. 1–20.
  2. ^ (EN) Sambucus L., su Plants of the World Online. URL consultato il 23/6/2020.
  3. ^ (EN) Nova Scotia Museum Website, Poison plant section, Nova Scotia Museum - Poisonous plants Archiviato il 23 novembre 2008 in Internet Archive.

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Collegamenti esterni

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