Diritti LGBT in Libano

La bandiera arcobaleno adattata al Libano

I diritti LGBT in Libano sono tra i migliori tra quelli del Medio Oriente, nonostante gli omosessuali subiscano costanti molestie, l'omosessualità sia ancora fortemente stigmatizzata dalla società e punita per legge, anche se con una pena massima di un anno di reclusione, secondo l'articolo 534 del suo Codice penale.

Logo del Beirut Pride

Diventa praticamente una sciocchezza rispetto alle sanzioni e ai rischi che corrono gli omosessuali dei paesi vicini e del resto del Medio Oriente (Iran, Arabia Saudita, Yemen, Emirati Arabi Uniti, Qatar).

Nonostante sia ancora reato, dal 2009 vi sono diverse sentenze da parte di molti giudici, i quali si oppongono a condannare persone omosessuali solo per il semplice fatto di esserlo e negli ultimi anni si stanno svolgendo delle manifestazioni a favore dell'omosessualità e per l'abolizione definitiva del reato; cosa che non accade ancora in altri paesi a maggioranza musulmana come l'Egitto, l'Iran o l'Arabia Saudita.

Nel 2018 è stato stabilito che essere omosessuali non dovrebbe mai costituire reato. Tuttavia la legge rimane ancora in vigore, seppure le condanne per omosessualità siano spesso commutate in ammende e/o in assoluzioni.

Il Libano è, assieme alla Tunisia, uno dei pochi paesi del mondo arabo a tollerare di più l'omosessualità (per quanto riguarda i paesi dove è illegale); ed è sempre, assieme alla Tunisia, uno dei due paesi dove, al momento, possa realizzarsi concretamente l'idea di depenalizzare l'omosessualità.

In particolare la capitale Beirut viene considerata la città più tollerante del mondo arabo in campo di omosessualità, dove ragazzi in fuga dall'Arabia Saudita, Egitto o dall'Iran trovano rifugio nella città.

Nel 2013 è diventato il primo paese del Medio Oriente ad eliminare l'omosessualità dall'elenco delle malattie mentali, dopo che l'11 luglio la Società psichiatrica libanese (LPS) rilasciò una dichiarazione in cui affermò che l'omosessualità non fosse un disturbo mentale e come non avesse bisogno di essere curata: "L'omosessualità di per sé non causa alcun problema di giudizio, stabilità, affidabilità o capacità sociali e professionali. Il presupposto che l'omosessualità sia il risultato di disturbi della dinamica familiare o di uno sviluppo psicologico squilibrato si basa su informazioni errate. La terapia di conversione, che cerca di "convertire" gay e bisessuali in etero non ha alcun risvolto scientifico. Si chiede pertanto a ooloro che esercitano la professione di operatori sanitari di fare affidamento solo sulla scienza quando danno opinioni e cure in questa materia".

Leggi sull'attività sessuale tra persone dello stesso sesso

Dal 1943, secondo l'articolo 534 del suo Codice penale vieta di avere rapporti sessuali "contraddittori alle leggi della natura", punibile fino a un anno di reclusione. L'applicazione della legge era stata varia e spesso avveniva attraverso arresti di polizia occasionali.

Condanne per omosessualità

Nel 2002, la polizia ha fatto irruzione nell'abitazione di una donna, dopo che sua madre l'aveva denunciata di averle rubato dei soldi.

Dopo aver fatto irruzione nella casa, la polizia ha trovato la donna intenta ad avere rapporti sessuali con un'altra donna, accusandola di sodomia.

Nel 2007, il giudice Mounir Suleiman ha avviato un'indagine penale su due uomini arrestati ai sensi dell'articolo 534, affermando che l'omosessualità fosse "contraria alle regole della natura" e che era "innaturale" nei confronti della società.

Eventi recenti

Anni 2000

Molte sono le organizzazioni che si battono affinché questo reato venga ufficialmente cancellato. Nel 2005 nasce infatti la rivista "Barra (Fuori)", portavoce della loro organizzazione non governativa Helem, nata nel 2001 come prima associazione di omosessuali nel mondo arabo, 14 anni prima che ciò accadesse in Tunisia, con Shams[1].

Nel marzo 2003 un raid della polizia portò all'arresto e all'incriminazione di 200 persone in base all'articolo 534. Vennero comunque tutti rilasciati dopo poche ore.

Anni 2010-2020

Nel 2012 il famoso cantante libanese Mika ha dichiarato pubblicamente di essere omosessuale; mentre nel 2017 la band musicale Mashrou' Leila, il cui cantante Hamed Sinno è dichiaratamente omosessuale, ha tenuto un concerto in Egitto, dove è stata sventolata una bandiera arcobaleno.

Il fatto suscitò numerose proteste e finì nei media nazionali, scatenando degli arresti da parte delle autorità egiziane[2]; nel 2019 il gruppo inoltre ha annullato il concerto a Jbeil, città a maggioranza cristiana, dopo le proteste delle comunità cristiane libanesi, a scopo di evitare «spargimenti di sangue e al fine di preservare la sicurezza».

La causa dell'annullamento del progetto è stato causato dalla condivisione di un meme da parte di Sinno (il quale è musulmano) nel 2015 da una pagina Facebook: il meme rappresentava la Vergine Maria con il volto di Madonna, scatenando l'indignazione dell'arcivescovo maronita di Beirut, Boulos Matar, e il vescovo maronita di Jbeil, Michel Aoun, omonimo del Presidente della Repubblica[3].

Il 28 gennaio 2014 un tribunale del comune di Judaydat al-Matn ha rifiutato di aprire un'indagine contro un caso di una donna transgender accusata di aver avuto un rapporto sessuale "innaturale" con un uomo.

Nel gennaio 2017, un giudice libanese ha contestato l'arresto di alcuni uomini per condotta omosessuale. Nella sua sentenza, il giudice Maalouf ha fatto riferimento a una disposizione del codice penale a tutela della libertà di espressione, l'articolo 183, il quale afferma che "un atto compiuto nell'esercizio di un diritto senza abuso non è considerato un reato. Inoltre se non arreca alcun danno, il reato non sussiste".

Nel 2018 a Beirut si è svolta la prima settimana dell'orgoglio gay in tutto il mondo arabo, comunque ostracizzata dalla polizia dopo le varie pressioni religiose. La minfestazione prese il nome di Beirut pride.

Bandiera arcobaleno appesa in un locale in Libano
I mashrou Leila in un'esibizione ad Amman, Giordania, nel 2016

Il 30 marzo 2019, una corte marziale libanese ha decretato che l’omosessualità non è un reato, rifiutando di condannare 4 omosessuali, i quali comunque hanno ricevuto il congedo dall'esercito[4].

Nel giugno 2022, durante il Pride Month , il ministro dell'Interno Bassam Mawlawi ha ordinato alle forze di sicurezza interna di "prendere immediatamente le misure necessarie per prevenire qualsiasi tipo di celebrazione, incontro o raduno da parte della comunità LGBTQ a seguito delle pressioni delle autorità religiose all'interno del Paese", dichiarando inoltre: "L'omosessualità è contraria alle abitudini e ai costumi della nostra società e ai principi religiosi. In questo caso le libertà personali non possono essere invocate".

Pochi giorni dopo, l'Associazione psichiatrica Libanese ha rilasciato un comunicato sottolineando la propria posizione sull'omosessualità, affermando: "in quanto psichiatri, vorremmo chiarire che l'omosessualità non può essere considerata una malattia richiedente cure".

Nel 2023 il ministero della Cultura ha vietato la produzione del film "Barbie" perché, secondo l'accusa, promuoverebbe l'omosessualità[5].

Politica

Al momento, solo il partito politico Kataeb supporta la decriminalizzazione dell'omosessualità nel Paese. Nessuno dei partiti di maggioranza e/o di minoranza del paese sono d'accordo nel concedere maggiori diritti agli omosessuali.

Nel 2018 Kollouna Watani, che nelle elezioni ebbe 66 candidati, propose la decriminalizzazione dell'omosessualità. Dozzine di candidati ne hanno comunque parlato.

Il 1 settembre 2020, Martine Najem Kteily, vice presidente di un gruppo politico cristiano, il Libero Movimento Patriottico, affermò che il maggiore partito cristiano del paese preme affinché venga abrogato l'articolo 534 del Codice Penale.

Diritti delle persone transgender

Nel gennaio 2016, la Corte d'Appello di Beirut ha concesso a un uomo transgender di avere il cambio dei suoi documenti, in accordo al trattamento della sua privacy.

Tuttavia le persone transgender hanno ancora delle difficoltà per quanto riguarda il cambio di genere e devono affrontare dei procedimenti giudiziari per la riassegnazione del sesso.

Opinione pubblica

Secondo un sondaggio del 2007, il 79% dei libanesi intervistati riteneva che l'omosessualità non dovesse essere accettata dalla società, mentre il 18% si riteneva a favore della sua accettazione. Nel 2020 l'85% della popolazione si riteneva contrario all'omosessualità, mentre il 13% si dichiarava favorevole alla sua accettazione[6].

Secondo un sondaggio di Arab Barometer del 2019, l'8% degli intervistati supporta il delitto d'onore, comparato al 6% who accetta l'omosessualità.

Il 32% dei libanesi tra i 15 e gli 80 anni hanno violenti atteggiamenti omofobi, con maggiore tollerenza da parte di chi invece aveva amici o famigliari gay, istruzione universitaria, salario più alto e maggiore sensibilità verso tematiche sociali.[7]

Persone LGBT libanesi note

  • Etel Adnan (1925–2021), poeta, saggista e artista visivo
  • Rabih Alameddine (1959), pittore e scrittore
  • Georges Azzi (1979), attivista e co-fondatore di Helem
  • Bassem Feghali (1977), drag queen, commediante, e cantante
  • Peter Macdissi (1974), attore e produttore esecutivo
  • Mika (nato nel 1983), cantautore
  • Hamed Sinno (1988), cantante
  • Haaz Sleiman (1976), attore

Tabella riassuntiva

Attività sessuale omosessuale legale No/Yes
Uguale età del consenso No
Leggi contro la discriminazione nei luoghi di lavoro No
Legislazione anti-discriminazione nell'uso di beni e servizi No
Leggi anti-discriminatorie in tutte le altre aree (inclusa la discriminazione indiretta e i crimini d'odio) No
Leggi contro le espressioni d'odio No
Matrimonio omosessuale No
Riconoscimento tramite unione civile delle coppie dello stesso sesso No
Adozione del figlio del partner da parte di coppie dello stesso sesso No
Adozione da parte di coppie dello stesso sesso No
Possibilità per gay e lesbiche si servire apertamente nelle forze armate No
Diritto di cambiare genere legalmente Yes (2016)
Accesso alla fecondazione in vitro per le coppie lesbiche No
Maternità surrogata per le coppie gay No
Possibilità di donazione del sangue per gli uomini che hanno rapporti sessuali con altri uomini No

Note

  1. ^ La prima rivista dei gay arabi - la Repubblica.it, su Archivio - la Repubblica.it. URL consultato il 24 luglio 2020.
  2. ^ Egitto, arrestati in 27 con l'accusa di essere gay: avevano assistito al concerto dei Mashrou' Leila, su la Repubblica, 6 ottobre 2017. URL consultato il 24 luglio 2020.
  3. ^ Beirut ferma la band simbolo, su Archivio - la Repubblica.it. URL consultato il 24 luglio 2020.
  4. ^ Con una decisione storica, una corte marziale del Libano decreta che l’omosessualità non è un crimine · Global Voices in Italiano, su Global Voices in Italiano, 18 aprile 2019. URL consultato il 24 luglio 2020.
  5. ^ Libano: vergognoso attacco contro un locale Lgbtqia+, su Amnesty International Italia, 24 agosto 2023. URL consultato il 26 agosto 2023.
  6. ^ Wayback Machine (PDF), su web.archive.org. URL consultato il 30 dicembre 2021 (archiviato dall'url originale il 14 febbraio 2010).
  7. ^ Sahar Obeid, Chadia Haddad e Wael Salame, Correlates of Homophobic Attitudes in Lebanon: Results of a Cross-Sectional Study, in Journal of Homosexuality, vol. 67, n. 6, 11 maggio 2020, pp. 844–862, DOI:10.1080/00918369.2018.1557954. URL consultato il 30 dicembre 2021.
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