Diritti LGBT in Romania

La bandiera arcobaleno adattata alla Romania

I diritti delle persone lesbiche, gay, bisessuali e transgender (LGBT) in Romania non sono gli stessi delle persone eterosessuali.

La Romania è generalmente socialmente conservatrice per quanto riguarda i diritti dei cittadini gay, lesbiche, bisessuali e transessuali. Per questo l'omosessualità è ancora stigmatizzata all'interno della società. Nonostante questo, il paese ha compiuto progressi significativi nella legislazione in materia di diritti LGBT dal 2000, in particolare negli anni 2000-2002, quando vennero approvate delle leggi contro l'omofobia e contro i crimini d'odio.

Nel 2006, la Romania è stata nominata da Human Rights Watch come uno dei cinque paesi del mondo che hanno compiuto "progressi esemplari nella lotta contro gli abusi dei diritti basati sull'orientamento sessuale o l'identità di genere".

Al 2024 la Romania è uno degli ultimi 5 paesi appartenenti all'Unione Europea a non avere alcuna legge sulle unioni civili o sulle coppie di fatto assieme a Polonia, Bulgaria, Lituania e Slovacchia.

Storia del diritto penale rumeno

Nel XIX secolo

Il codice penale promulgato sotto il regno di Alexandru Ioan Cuza nel 1864, ispirato principalmente dal codice penale francese del 1810 (che nel tempo aveva eliminato la discriminazione penale dell'omosessualità[1]), non trattava in modo diverso i rapporti omosessuali da quelli eterosessuali[2].

Prima che fossero annesse al territorio rumeno, a partire dal 1878, il corrispondente codice transilvano-ungherese penalizzava gli uomini gay solo se si occupavano di atti sessuali violenti, come lo stupro o il tentato stupro e, allo stesso tempo, la regione di Bucovina puniva la violenza omosessuale attraverso l'antico articolo austriaco 129.[3]

Nel XX secolo

Come già accennato la Transilvania e la regione di Bucovina vennero annesse alla Romania rispettivamente nel 1919 e nel 1918 e, di conseguenza, il loro codice penale venne parificato a quello rumeno.

Influenzata dalla legislazione anti-gay negli stati fascisti e comunisti totalitari, il codice penale rumeno criminalizzò l'omosessualità nel paese per la prima volta nel 1937. Questo Codice (come risultato di un dibattito pubblico sulla sessualità) vietava solo l'omosessualità pubblica (art. 431) penalizzando gli "atti di inversione sessuale commessa tra uomini o tra donne, se ciò provoca scandalo pubblico"[2][4].

Nel 1948, l'omosessualità "pubblica" era considerata dalle corti, che comprendeva tutte le situazioni pubbliche o private se esse "provocavano scandalo", dunque l'omosessualità divenne di fatto illegale.

Nella Repubblica Popolare Rumena

Nel nuovo codice penale della Repubblica Popolare Rumena, rifacendosi al precedente articolo 431 sanzionava l'omosessualità che dava scandalo da un minimo di 2 anni di reclusione a un massimo di 5 anni.[2] Nel 1957 viene eliminata la clausola dello "scandalo pubblico" e qualsiasi atto sessuale tra persone dello stesso sesso viene criminalizzato.[2]

Sotto la dittatura di Ceauşescu

Dopo l'ascesa al potere di Nicolae Ceauşescu, nel 1968, il codice penale è stato nuovamente rivisto, introducendo l'articolo 200 e spostando ufficialmente l'infrazione dal dominio pubblico in privato:[2][5][6]

  • Le relazioni sessuali tra le persone dello stesso sesso sono punite con una reclusione da 1 a 5 anni.
  • Incitando o incoraggiando una persona a praticare l'atto di cui al paragrafo 1, è punito con una reclusione da 1 a 5 anni.

L'articolo 200 era utile al regime di Ceauşescu in quanto, dal 1970, offrì al regime un modo per controllare maggiormente la società e la vita privata delle persone[7].

Dopo la caduta di Ceauşescu e il crollo dell'URSS

Nei primi anni '90, quando gli attivisti per i diritti umani, le organizzazioni internazionali per i diritti umani e il Consiglio europeo[8] iniziarono le pressioni sul governo rumeno per decriminalizzare l'omosessualità e garantire pari diritti a tutti i cittadini, le élite politiche conservatrici e la Chiesa ortodossa incominciarono ad affermare che "le minoranze sessuali non esistevano in Romania prima del 1989 (prima della dissoluzione dell'Unione Sovietica)"[9] e che "l'omosessualità è solo un prodotto indesiderato del capitalismo, uno stile di vita indotto dalle democrazie occidentali e non una parte della cultura rumena eteronormativa"[10].

Nel 1995, la Romania richiese l'adesione all'UE[11] (al 1995 era uno dei soli tre paesi europei che ancora criminalizzavano l'omosessualità)[12].

Solo a causa della forte pressione internazionale, il 25 settembre 1996 l'articolo 200, primo comma, venne modificato, e solo l'omosessualità pubblica o considerata come fonte di scandalo pubblico erano ancora perseguibili.[2]

Un sondaggio del 1993 rivelò come l'85% dei rumeni considerava l'omosessualità inaccettabile.  Nel luglio 1994, la Corte Costituzionale ha riconosciuto che le leggi contro l'omosessualità costituivano una violazione dei diritti umani, dichiarandole incostituzionali.

Nonostante ciò, nel novembre 1996 furono vietati tutti i bar, club, giornali, riviste, associazioni o esercizi commerciali rivolti alla comunità LGBT. C’è stata una certa riluttanza a depenalizzare le relazioni omosessuali.

Il 25 ottobre 1996 venne fondata l'associazione ACCEPT la prima organizzazione non governativa in Romania che difende i diritti delle persone LGBT a livello nazionale,  oggi membro dell'International Lesbian and Gay Associazione [13].

Nel 2000, la Romania iniziò i negoziati di adesione all'UE e, di conseguenza, il paese dovette intraprendere svariati progressi nell'armonizzazione delle sue leggi con la legislazione dell'Unione europea, in particolare, la Romania dovette dimostrare che i diritti umani delle minoranze non fossero violati dalle politiche e dalla legislazione del paese.

Nel gennaio 2001, il governo di Adrian Năstase propose, con l'ordine n. 89/2001[14], l'eliminazione dell'art. 200 del codice penale e la riforma di diversi altri articoli relativi ai reati sessuali[15]. Questa ordinanza entrò in vigore nel gennaio 2002, dopo che il presidente Ion Iliescu ebbe firmato la legge[16].

Dal 2002 l'età del consenso è stata parificata sia per i rapporti omosessuali sia per quelli eterosessuali.[17]

Tutele per le coppie omosessuali

Ai sensi della legge rumena non esiste alcuna tutela per le coppie omosessuali che sia l'unione civile o la coabitazione, e, nel diritto rumeno, il matrimonio viene definito come l'unione di "un uomo e una donna":

  • Articolo 259 - Matrimonio: Il matrimonio è un'unione liberamente riconosciuta tra un uomo e una donna, concluso in base alla legge.

Nell'ottobre 2018 si è svolto un referendum per introdurre il divieto in costituzione del matrimonio egualitario. Il risultato dello scrutinio, sebbene favorevole all'introduzione di tale limitazione, non raggiunse il quorum necessario portando all'invalidazione della votazione.[18]

Il 24 novembre 2023, il premier Ciolacu ha affermato che riguardo le unioni civili “La società rumena non è pronta per una decisione tale in questo momento. Non è una delle mie priorità e… non credo che la Romania sia pronta”.[19]

Protezione dalle discriminazioni

Nel 2000 il parlamento rumeno ha adottato una legge che escludeva esplicitamente la discriminazione basata sull'orientamento sessuale in vari settori, tra cui l'occupazione, la fornitura e l'accesso a beni e servizi, l'alloggio, l'istruzione, l'assistenza sanitaria, la programmazione audiovisiva, il sistema giudiziario, altri servizi pubblici e la sicurezza sociale.[20]

Crimini d'odio

Nel 2006 viene modificato il codice penale per criminalizzare l'incitamento all'odio e alla molestia sulla base dell'orientamento sessuale.

Identità di genere

Dal 1996 è possibile per le persone, attraverso la chirurgia di riassegnazione sessuale, modificare legalmente il loro sesso nei loro documenti[21].

Servizio militare

Gli omosessuali sono autorizzati legalmente a servire apertamente nell'esercito rumeno. Secondo la politica di assunzione del Ministero della Difesa, "è il diritto di ogni cittadino rumeno partecipare alle strutture militari del paese, indipendentemente dal loro orientamento sessuale"[22].

Tuttavia, a causa del clima discriminatorio nei loro confronti, la maggior parte dei gay e delle lesbiche membri dell'esercito scelgono di non rivelarsi come tali.[23]

Permesso di donare il sangue

Attualmente il paese non permette alle persone omosessuali di donare il sangue.[24]

Opinione pubblica

Il 7 novembre 2012 l'Istituto rumeno per la valutazione e la strategia ha pubblicato uno studio di tre parti. Nella parte II, lo studio osserva il livello di tolleranza verso le persone omosessuali: il 79,7% degli interrogati non vorrebbe un vicino di casa omosessuale e il 53% ha preferito che l'omosessualità fosse illegale (rispetto al 62% nel 2006).[25]

Tabella riassuntiva

Attività e relazioni sessuali legali Si (dal 1996)
Parità dell'età di consenso Si (dal 2002)
Leggi anti-discriminazione sul lavoro Si (dal 2000)
Leggi anti-discriminazione nella fornitura di beni e servizi Si (dal 2000)
Leggi anti-discriminazione in tutti gli altri settori (inclusa discriminazione diretta ed espressioni d'odio) Si (dal 2006)
Matrimonio egualitario No
Unione civile No (proposto)
Adozioni per le coppie omosessuali No
Autorizzazione a prestare servizio nelle forze armate Si
Diritto di cambiare legalmente sesso Si (dal 1996)
Accesso alla fecondazione in vitro per le coppie lesbiche Si (dal 2005)
Surrogazione di maternità No
Permesso di donare il sangue No

Note

  1. ^ Homosexuality in Modern France, su oxfordscholarship.com.
  2. ^ a b c d e f (RO) Legislaţia românească, su suntgay.ro. URL consultato il 15 ottobre 2017.
  3. ^ (RO) ACCEPT Romania » Legislatie, su accept-romania.ro. URL consultato il 15 ottobre 2017.
  4. ^ articolul 431 codul lui carol al II-lea, su books.google.ro. URL consultato il 15 ottobre 2017 (archiviato dall'url originale il 15 ottobre 2017).
  5. ^ ODUL PENAL din 21 iunie 1968 (**republicat**)(*actualizat*) (PDF), su polcomtim.ro. URL consultato il 15 ottobre 2017 (archiviato dall'url originale il 29 ottobre 2018).
  6. ^ romania since 1989 politics economics and society, su books.google.ro.
  7. ^ SCANDALURI PUBLICE Orientarea sexualã si legea penalã în România (PDF), su accept-romania.ro.
  8. ^ (EN) Communism and Its Effect on Gay Rights in Romania | Fall 2015 | Washington State University, su history.libraries.wsu.edu. URL consultato il 15 ottobre 2017 (archiviato dall'url originale il 22 novembre 2017).
  9. ^ The Third Pink Book, su books.google.ro.
  10. ^ Homosexuality: a measure for democratization. Negotiation and mediation for defending a new born interest in Romania (PDF), su ecpr.eu.
  11. ^ (EN) Vlad Levente Viski, Decriminalization of Homosexuality in Romania. Repealing Article 200 from the Penal Code. URL consultato il 15 ottobre 2017.
  12. ^ romania gay rights, su books.google.ro.
  13. ^ (EN) Membership | ILGA-Europe, su ilga-europe.org, 4 febbraio 2022. URL consultato il 25 novembre 2023.
  14. ^ (RO) Indaco Systems, Ordonanța de urgență nr. 89/2001 pentru modificarea și completarea unor dispoziții din Codul penal referitoare la infracțiuni privind viața sexuală actualizat 2017, in Lege5. URL consultato il 15 ottobre 2017.
  15. ^ (EN) Edmond J. Coleman e Theo Sandfort, Sexuality and Gender in Postcommunist Eastern Europe and Russia, Routledge, 22 maggio 2014, ISBN 9781317955597. URL consultato il 15 ottobre 2017.
  16. ^ FROM LEGAL TOLERANCE TO SOCIAL ACCEPTANCE: PREDICTORS OF HETEROSEXISM IN ROMANIA (PDF), su revistadesociologie.ro.
  17. ^ LGBT world legal wrap up survey (PDF), su accept-romania.ro.
  18. ^ In Romania flop del referendum contro nozze gay - Europa, in ANSA.it, 7 ottobre 2018. URL consultato l'11 ottobre 2018.
  19. ^ Romania, il premier Ciolacu chiude alle unioni civili: “La nostra società non è pronta”, su gay.it.
  20. ^ Overview of Lesbian and Gay rights in Eastern Europe 2008 (PDF), su amnestyinternational.be.
  21. ^ (RO) Persoane trans în România: Recunoaşterea juridică a identităţii de gen, su ECPI. URL consultato il 15 ottobre 2017.
  22. ^ (RO) Dilema Armatei romane: cu sau fara homosexuali. URL consultato il 15 ottobre 2017.
  23. ^ (RO) "Armata, una dintre "cele mai masculine" institutii sociale". URL consultato il 15 ottobre 2017 (archiviato dall'url originale il 15 ottobre 2017).
  24. ^ Donarea de sange, interzisa homosexualilor si tatuatilor "neautorizati", su timpolis.ro (archiviato dall'url originale il 16 agosto 2016).
  25. ^ IRESCOP 2012 (PDF), su ires.com.ro.

Voci correlate

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