Due punti

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due punti
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Simboli monetari

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Ortografia · Segno diacritico
V · D · M

I due punti sono un comune carattere tipografico. Graficamente, essi consistono in una coppia di punti fermi posizionati verticalmente l'uno sull'altro. Nella lettura, la pausa corrispondente ai due punti è più breve di quella del punto fermo ma più lunga di quella della virgola, simile quindi all'intervallo associato al punto e virgola, al quale però aggiunge un significato deittico.

Utilizzo

Nella lingua italiana

Nella lingua italiana, la funzione principale dei due punti è esplicativa: una frase introdotta da essi (come quella che si sta leggendo in questo momento) serve difatti a chiarire il significato della proposizione che la precede. Altri usi dei due punti sono i seguenti:

  • come in questo stesso testo, precedono una lista numerata o dotata di punti elenco;
  • si possono sostituire a una congiunzione, trasformando una subordinata in una coordinata alla reggente, come nell'esempio seguente:
    Oggi non uscirò di casa, perché temo che si possa scatenare un temporale.
    Oggi non uscirò di casa: temo che si possa scatenare un temporale.
  • in copioni teatrali, romanzi, racconti e altri testi di narrativa, introducono il discorso diretto, mentre non sono utilizzati nel caso di discorsi indiretti; i successivi sono esempi dell'uno e dell'altro caso.
    Discorso indiretto: Mario disse che Lucia era davvero simpatica.
    Discorso diretto: Mario disse: «Lucia è davvero simpatica.»

Non esiste una regola che vieti l'impiego, due o più volte, dei due punti consecutivamente in una frase[1]; come dice l'Accademia della Crusca, la scelta è a discrezione dello scrittore.

In matematica e logica

In matematica i due punti vengono utilizzati per indicare un rapporto:

1 : 3 {\displaystyle 1:3} "uno a tre"
a : b = c : d {\displaystyle a:b=c:d} "a sta a b come c sta a d"

e, in alcune lingue tra cui l'italiano, come segno della divisione:

6 : 3 = 2 {\displaystyle 6:3=2}

I due punti vengono inoltre utilizzati per definire il dominio e il codominio di una funzione; ad esempio:

f ( x ) : X Y {\displaystyle f(x):X\rightarrow Y}

indica che la funzione f ( x ) {\displaystyle f(x)} ha come dominio l'insieme X {\displaystyle X} e come codominio l'insieme Y {\displaystyle Y} .

Nelle espressioni logiche i due punti si leggono "tale che" (talvolta al loro posto si utilizza la barra verticale "|"); ad esempio:

( x ) y : x 2 = y {\displaystyle (\forall x)\quad \exists y:x^{2}\,=\,y}

si legge: "per ogni x esiste una y tale che x al quadrato è uguale a y".

Inoltre i due punti vengono utilizzati insieme al simbolo di uguale per indicare una definizione, ad esempio:

x := 3 {\displaystyle x:=3}

si legge "x è uguale per definizione a 3".

Chimica

I due punti possono essere usati per indicare il rapporto tra le quantità di una sostanza rispetto al preparato, espresse in parti. La seguente scrittura indica che 4 parti di preparato contengono 1 parte di sostanza:

1 : 4 {\displaystyle 1:4}

Il che equivale a dire, supponendo che il preparato contenga solo sostanza e solvente, che per ogni parte di sostanza sono state aggiunte 3 parti di solvente (o in generale, altre componenti).

Informatica

I due punti vengono usati come separatore negli URI e in IPv6.[2][3] Vengono inoltre utilizzati per indicare un namespace.

Note

  1. ^ I due punti: alcuni particolari usi, su accademiadellacrusca.it. URL consultato il 10 agosto 2021.
  2. ^ (EN) RFC 3986
  3. ^ (EN) RFC 4291

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