Massimo comun divisore

Grafico che rappresenta il massimo comun divisore dei numeri da 1 a 10

In matematica il massimo comun divisore (o massimo comune divisore) di due numeri interi a {\displaystyle a} e b {\displaystyle b} , che non siano entrambi uguali a zero, si indica con MCD ( a , b ) {\displaystyle \operatorname {MCD} (a,b)} ed è il numero naturale più grande per il quale possono essere divisi entrambi. Se i numeri a {\displaystyle a} e b {\displaystyle b} sono uguali a 0 {\displaystyle 0} , allora si pone MCD ( a , b ) = 0 {\displaystyle \operatorname {MCD} (a,b)=0} [1].

Ad esempio, MCD ( 12 , 18 ) = 6 {\displaystyle \operatorname {MCD} (12,18)=6} , MCD ( 4 , 14 ) = 2 {\displaystyle \operatorname {MCD} (4,14)=2} e MCD ( 5 , 0 ) = 5 {\displaystyle \operatorname {MCD} (5,0)=5} .

Spesso il massimo comun divisore è indicato più semplicemente con ( a , b ) {\displaystyle (a,b)} .

Due numeri si dicono coprimi, o primi tra loro, se il loro massimo comun divisore è uguale a 1 {\displaystyle 1} . Per esempio, i numeri 9 {\displaystyle 9} e 28 {\displaystyle 28} sono primi tra loro (anche se non sono numeri primi).

Il massimo comun divisore è utile per ridurre una frazione ai minimi termini. Per esempio nella seguente frazione:

42 56 = 3 14 4 14 = 3 4 {\displaystyle {42 \over 56}={3\cdot 14 \over 4\cdot 14}={3 \over 4}}

è stato semplificato il fattore 14 {\displaystyle 14} , il massimo comun divisore tra 42 {\displaystyle 42} e 56 {\displaystyle 56} .

Calcolo del massimo comun divisore

Il massimo comun divisore può essere calcolato, in linea di principio, determinando la scomposizione in fattori primi dei due numeri dati e moltiplicando i fattori comuni, considerati una sola volta con il loro esponente più piccolo. Per esempio, per calcolare il MCD ( 18 , 84 ) {\displaystyle \operatorname {MCD} (18,84)} si scompongono dapprima i due numeri in fattori primi, ottenendo 18 = 2 3 2 {\displaystyle 18=2\cdot 3^{2}} e 84 = 2 2 3 7 {\displaystyle 84=2^{2}\cdot 3\cdot 7} , e poi si considerano i fattori comuni con esponente più piccolo ai due numeri, 2 {\displaystyle 2} e 3 {\displaystyle 3} : entrambi compaiono con esponente minimo uguale a 1 {\displaystyle 1} , e quindi si ottiene che MCD ( 18 , 84 ) = 6 {\displaystyle \operatorname {MCD} (18,84)=6} . Se non ci sono fattori primi comuni, il MCD è 1 {\displaystyle 1} e i due numeri sono detti coprimi; ad esempio: MCD ( 242 , 375 ) = 1 {\displaystyle \operatorname {MCD} (242,375)=1} .

Questo metodo è utilizzabile, nella pratica, solo per numeri molto piccoli: la scomposizione in fattori primi di un numero richiede in generale troppo tempo.

Un metodo molto più efficiente è fornito dall'algoritmo di Euclide: si divide 84 {\displaystyle 84} per 18 {\displaystyle 18} ottenendo un quoziente di 4 {\displaystyle 4} e un resto di 12 {\displaystyle 12} . Poi si divide 18 {\displaystyle 18} per 12 {\displaystyle 12} ottenendo un quoziente di 1 {\displaystyle 1} e un resto di 6 {\displaystyle 6} . Infine si divide 12 {\displaystyle 12} per 6 {\displaystyle 6} ottenendo un resto di 0 {\displaystyle 0} , il che significa che 6 {\displaystyle 6} è il massimo comun divisore.

Proprietà

  • Ogni divisore comune di a {\displaystyle a} e b {\displaystyle b} è un divisore di MCD ( a , b ) {\displaystyle \operatorname {MCD} (a,b)} .
  • Il MCD ( a , b ) {\displaystyle \operatorname {MCD} (a,b)} , dove a {\displaystyle a} e b {\displaystyle b} non sono contemporaneamente uguali a zero, può essere definito in modo alternativo ed equivalente come il più piccolo intero positivo d {\displaystyle d} che può essere scritto nella forma d = a p + b q {\displaystyle d=ap+bq} dove p {\displaystyle p} e q {\displaystyle q} sono interi. Questa espressione viene chiamata identità di Bézout.
  • Se a {\displaystyle a} divide il prodotto b c {\displaystyle bc} , e MCD ( a , b ) = d {\displaystyle \operatorname {MCD} (a,b)=d} , allora a / d {\displaystyle a/d} divide c {\displaystyle c} .
  • Se m {\displaystyle m} è un intero non nullo, allora MCD ( m a , m b ) = m MCD ( a , b ) {\displaystyle \operatorname {MCD} (ma,mb)=m\operatorname {MCD} (a,b)} e MCD ( a + m b , b ) = MCD ( a , b ) {\displaystyle \operatorname {MCD} (a+mb,b)=\operatorname {MCD} (a,b)} . Se m {\displaystyle m} è un divisore comune diverso da zero di a {\displaystyle a} e b {\displaystyle b} , allora MCD ( a / m , b / m ) = MCD ( a , b ) / m {\displaystyle \operatorname {MCD} (a/m,b/m)=\operatorname {MCD} (a,b)/m} .
  • Il MCD è una funzione moltiplicativa, cioè se a 1 {\displaystyle a_{1}} e a 2 {\displaystyle a_{2}} sono primi tra loro, allora MCD ( a 1 a 2 , b ) = MCD ( a 1 , b ) MCD ( a 2 , b ) {\displaystyle \operatorname {MCD} (a_{1}a_{2},b)=\operatorname {MCD} (a_{1},b)\operatorname {MCD} (a_{2},b)} .
  • Il MCD di tre numeri può essere calcolato come MCD ( a , b , c ) = MCD ( MCD ( a , b ) , c ) = MCD ( a , MCD ( b , c ) ) {\displaystyle \operatorname {MCD} (a,b,c)=\operatorname {MCD} (\operatorname {MCD} (a,b),c)=\operatorname {MCD} (a,\operatorname {MCD} (b,c))} . Quindi il MCD è un'operazione associativa.
  • Il MCD ( a , b ) {\displaystyle \operatorname {MCD} (a,b)} è legato al minimo comune multiplo mcm ( a , b ) {\displaystyle \operatorname {mcm} (a,b)} : si ha
MCD ( a , b ) mcm ( a , b ) = a b {\displaystyle \operatorname {MCD} (a,b)\cdot \operatorname {mcm} (a,b)=ab} .
Questa formula viene usata spesso per calcolare il minimo comune multiplo: si calcola prima il MCD con l'algoritmo di Euclide e poi si divide il prodotto dei due numeri dati per il loro MCD.
MCD ( a , mcm ( b , c ) ) = mcm ( MCD ( a , b ) , MCD ( a , c ) ) {\displaystyle \operatorname {MCD} (a,\operatorname {mcm} (b,c))=\operatorname {mcm} (\operatorname {MCD} (a,b),\operatorname {MCD} (a,c))}
mcm ( a , MCD ( b , c ) ) = MCD ( mcm ( a , b ) , mcm ( a , c ) ) {\displaystyle \operatorname {mcm} (a,\operatorname {MCD} (b,c))=\operatorname {MCD} (\operatorname {mcm} (a,b),\operatorname {mcm} (a,c))} .
  • È utile definire MCD ( 0 , 0 ) = 0 {\displaystyle \operatorname {MCD} (0,0)=0} e mcm ( 0 , 0 ) = 0 {\displaystyle \operatorname {mcm} (0,0)=0} perché in questo modo i numeri naturali diventano un reticolo completo distributivo con MCD e mcm come operazioni. Questa estensione è compatibile anche con la generalizzazione per gli anelli commutativi data più sotto.
  • In un sistema di coordinate cartesiane il MCD ( a , b ) {\displaystyle \operatorname {MCD} (a,b)} può essere interpretato come il numero di punti con coordinate intere sul segmento di retta congiungente i punti ( 0 , 0 ) {\displaystyle (0,0)} e ( a , b ) {\displaystyle (a,b)} , escludendo il punto ( 0 , 0 ) {\displaystyle (0,0)} .

Il MCD in anelli commutativi

Il massimo comun divisore può essere definito in maniera più generale per gli elementi di un anello commutativo arbitrario.

Se R {\displaystyle R} è un anello commutativo e a {\displaystyle a} e b {\displaystyle b} appartengono a R {\displaystyle R} , allora un elemento d {\displaystyle d} di R {\displaystyle R} è chiamato divisore comune di a {\displaystyle a} e b {\displaystyle b} se divide sia a {\displaystyle a} che b {\displaystyle b} (e cioè se esistono due elementi x {\displaystyle x} e y {\displaystyle y} in R {\displaystyle R} tali che d x = a {\displaystyle dx=a} e d y = b {\displaystyle dy=b} ). Se d {\displaystyle d} è un divisore comune di a {\displaystyle a} e b {\displaystyle b} , e ogni divisore comune di a {\displaystyle a} e b {\displaystyle b} divide d {\displaystyle d} , allora d {\displaystyle d} viene chiamato un massimo comun divisore di a {\displaystyle a} e b {\displaystyle b} .

Si noti che, secondo questa definizione, due elementi a {\displaystyle a} e b {\displaystyle b} possono avere più di un massimo comun divisore, oppure nessuno. Ma se R {\displaystyle R} è un dominio di integrità allora due qualsiasi MCD di a {\displaystyle a} e b {\displaystyle b} devono essere elementi associati. Inoltre, se R {\displaystyle R} è un dominio a fattorizzazione unica, allora due qualunque elementi hanno un MCD. Se R {\displaystyle R} è un anello euclideo allora i MCD possono essere calcolati con una variante dell'algoritmo euclideo.

Quello che segue è un esempio di un dominio di integrità con due elementi che non ammettono un MCD:

R = Z [ 3 ] , a = 4 = 2 2 = ( 1 + 3 ) ( 1 3 ) , b = ( 1 + 3 ) 2 {\displaystyle R=\mathbb {Z} [{\sqrt {-3}}],\quad a=4=2\cdot 2=(1+{\sqrt {-3}})(1-{\sqrt {-3}}),\quad b=(1+{\sqrt {-3}})\cdot 2}

Gli elementi 1 + 3 {\displaystyle 1+{\sqrt {-3}}} e 2 {\displaystyle 2} sono due "divisori comuni massimali" (cioè ogni divisore comune che è multiplo di 2 {\displaystyle 2} è associato a 2 {\displaystyle 2} , e lo stesso vale per 1 + 3 {\displaystyle 1+{\sqrt {-3}}} ), ma non sono associati, quindi non esiste il massimo comun divisore di a {\displaystyle a} e b {\displaystyle b} .

Analogamente alla proprietà di Bezout si può considerare, in un qualunque anello commutativo, la collezione di elementi nella forma p a + q b {\displaystyle pa+qb} , dove p {\displaystyle p} e q {\displaystyle q} variano all'interno dell'anello. Si ottiene l'ideale generato da a {\displaystyle a} e b {\displaystyle b} , che viene denotato semplicemente con ( a , b ) {\displaystyle (a,b)} . In un anello i cui ideali sono tutti principali (un anello ad ideali principali, "principal ideal domain" o PID), questo ideale sarà identico all'insieme dei multipli di qualche elemento d {\displaystyle d} dell'anello; allora questo d {\displaystyle d} è un massimo comun divisore di a {\displaystyle a} e b {\displaystyle b} . Ma l'ideale ( a , b ) {\displaystyle (a,b)} può essere utile anche quando non c'è nessun MCD di a {\displaystyle a} e b {\displaystyle b} (in effetti, Ernst Kummer usò questo ideale come sostituto del MCD nel suo studio dell'ultimo teorema di Fermat, anche se lo considerò come l'insieme di multipli di un qualche ipotetico, o ideale, elemento d {\displaystyle d} dell'anello, da qui proviene il termine ideale).

Pseudocodice

In pseudocodice, l'algoritmo può essere esplicitato sia come algoritmo ricorsivo sia in modo iterativo: nel primo caso si ha semplicemente

  1. a=|a|, b=|b|
  2. ordina a e b in modo tale che a > b
  3. se b=0 allora MCD(a,b)=a; altrimenti MCD(a,b)=MCD(b,a mod b)

L'algoritmo iterativo può invece essere descritto come

  1. a=|a|, b=|b|
  2. ordina a e b in modo tale che a > b
  3. finché b è diverso da 0
    1. t=b
    2. b=a mod b
    3. a=t
  4. MCD(a,b)=a

Note

  1. ^ Hasse, p. 10.

Bibliografia

  • (EN) Helmut Hasse, Number Theory, 3ª ed., New York, Springer-Verlag, 1980, ISBN 0-387-08275-1.

Voci correlate

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Collegamenti esterni

  • massimo comun divisore, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. Modifica su Wikidata
  • M.C.D., su sapere.it, De Agostini. Modifica su Wikidata
  • Massimo comun divisore, in Enciclopedia della Matematica, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2013. Modifica su Wikidata
  • (EN) greatest common divisor, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc. Modifica su Wikidata
  • (EN) Eric W. Weisstein, Massimo comun divisore, su MathWorld, Wolfram Research. Modifica su Wikidata
  • (EN) Massimo comun divisore, su Encyclopaedia of Mathematics, Springer e European Mathematical Society. Modifica su Wikidata
  • (EN) greatest common divisor, in Free On-line Dictionary of Computing, Denis Howe. Disponibile con licenza GFDL
  • M.C.D., in Grande Dizionario di Italiano, Garzanti Linguistica.
  • Scomposizione in fattori primi e calcolo del MCD online, su blia.it.
  • (EN) Calcolo del MCD online, su easycalculation.com.
  • (EN) Calcolo del MCD online, su wims.unice.fr.
  • (EN) Un algoritmo per il calcolo veloce del MCD, su nist.gov.
Controllo di autoritàThesaurus BNCF 34805
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