Successione di Cauchy

Augustin-Louis Cauchy

In matematica, una successione di Cauchy o successione fondamentale è una successione tale che, comunque si fissi una distanza arbitrariamente piccola ε > 0 {\displaystyle \varepsilon >0} , da un certo punto in poi tutti gli elementi della successione hanno distanza reciproca inferiore ad ε {\displaystyle \varepsilon } . Ogni successione convergente è di Cauchy, e tale nome è dovuto al matematico e ingegnere Augustin-Louis Cauchy.

Definizione

Si definisce successione di Cauchy una successione { x n } n : N {\displaystyle \{x_{n}\}_{n:\mathbb {N} }} a valori in uno spazio metrico ( X , d ) {\displaystyle (X,d)} tale che per qualunque ε > 0 {\displaystyle \varepsilon >0} si verifica:[1]

d ( x n , x n + 1 ) < ε {\displaystyle d(x_{n},x_{n+1})<\varepsilon }

La definizione indica che, al tendere dell'indice all'infinito, la distanza nello spazio X {\displaystyle X} tra i due elementi della successione tende a annullarsi.

Ogni successione convergente in X {\displaystyle X} è di Cauchy, come si dimostra considerando una successione convergente { x n } n : N x {\displaystyle \{x_{n}\}_{n:\mathbb {N} }\to x} :

d ( x n , x ) < ε 2 ; d ( x , x n + 1 ) < ε 2 {\displaystyle d(x_{n},x)<{\frac {\varepsilon }{2}};\quad d(x,x_{n+1})<{\frac {\varepsilon }{2}}}

si ha di conseguenza:

d ( x n , x n + 1 ) < ε ; ε = ε 2 + ε 2 {\displaystyle d(x_{n},x_{n+1})<\varepsilon ;\quad \varepsilon ={\frac {\varepsilon }{2}}+{\frac {\varepsilon }{2}}}

Non è detto, al contrario, che una successione di Cauchy debba necessariamente convergere. Se tutte le successioni di Cauchy dello spazio metrico ( X , d ) {\displaystyle (X,d)} hanno un limite in X {\displaystyle X} , allora ( X , d ) {\displaystyle (X,d)} viene chiamato spazio metrico completo.[2] Dato uno spazio metrico, è sempre possibile "estendere" lo spazio in modo da renderlo completo. Uno spazio normato completo, rispetto alla metrica indotta dalla norma, si dice invece spazio di Banach.

Ogni successione di Cauchy è limitata; e se una successione di Cauchy tende a un limite L {\displaystyle L} ogni sua sottosuccessione tende a L {\displaystyle L} .

Alcuni teoremi sulle successioni di Cauchy

Si dice diametro di un certo insieme E {\displaystyle E} in uno spazio metrico ( X , d ) {\displaystyle (X,d)} l'estremo superiore:

sup p , q E d ( p , q ) {\displaystyle \sup _{p,q\in E}\,d(p,q)}

e si indica con:

diam  E {\displaystyle {\mbox{diam }}E}

in analogia con il diametro del cerchio, in quanto per due punti qualsiasi appartenenti a un cerchio la loro distanza è sempre minore (al più uguale) al diametro del cerchio stesso.

Teorema della limitatezza delle successioni di Cauchy

Sia { x n } {\displaystyle \{x_{n}\}} una successione di Cauchy in ( X , d ) {\displaystyle (X,d)} . Allora { x n } {\displaystyle \{x_{n}\}} è limitata in X {\displaystyle X} .

Infatti, per definizione di successione di Cauchy, per ogni ε > 0 {\displaystyle \varepsilon >0} esiste N ( ε ) = N {\displaystyle N(\varepsilon )=N} tale che:

d ( x n , x m ) < ε m , n N {\displaystyle d(x_{n},x_{m})<\varepsilon \qquad \forall \,m,n\geq N}

e dunque esiste N {\displaystyle N_{*}} che soddisfa:

d ( x n , x m ) < 1 m , n N {\displaystyle d(x_{n},x_{m})<1\qquad \forall \,m,n\geq N_{*}}

da cui:

d ( x n , x N ) < 1 n N {\displaystyle d(x_{n},x_{N_{*}})<1\qquad \forall n\geq N_{*}}

Sia:

r = max { 1 , d ( x 1 , x N ) , d ( x 2 , x N ) , , d ( x N 1 , x N ) } {\displaystyle r=\max\{1,d(x_{1},x_{N_{*}}),d(x_{2},x_{N_{*}}),\dots ,d(x_{N_{*}-1},x_{N_{*}})\}}

Allora:

d ( x n , x m ) d ( x n , x N ) + d ( x m , x N ) r + r = 2 r n , m {\displaystyle d(x_{n},x_{m})\leq d(x_{n},x_{N*})+d(x_{m},x_{N*})\leq r+r=2r\qquad \forall n,m}

Perciò { x n } {\displaystyle \{x_{n}\}} è limitata.

Teorema dell'implicazione dalla convergenza

Sia { p n } {\displaystyle \{p_{n}\}} convergente. Allora { p n } {\displaystyle \{p_{n}\}} è una successione di Cauchy.

Infatti, per definizione di convergenza, per ogni ε > 0 {\displaystyle \varepsilon >0} si può trovare N ( ε ) = N {\displaystyle N(\varepsilon )=N} tale che esiste p {\displaystyle p} che soddisfa:

d ( p n , p ) < ε n N {\displaystyle d(p_{n},p)<\varepsilon \qquad \forall n\geq N}

Dunque esiste un indice di successione m n {\displaystyle m\geq n} per cui, applicando la disuguaglianza triangolare, si ha

d ( p n , p m ) d ( p m , p ) + d ( p , p n ) < 2 ε {\displaystyle d(p_{n},p_{m})\leq d(p_{m},p)+d(p,p_{n})<2\,\varepsilon }

Per cui il teorema è dimostrato.

Teorema della convergenza in spazi metrici

Sia ( X , d ) {\displaystyle (X,d)} , con X {\displaystyle X} compatto e { p n } {\displaystyle \{p_{n}\}} una successione di Cauchy in X {\displaystyle X} . Allora { p n } {\displaystyle \{p_{n}\}} converge a qualche punto di X {\displaystyle X} .

Infatti, sia, come da enunciato, { p n } {\displaystyle \{p_{n}\}} una successione di Cauchy. Per ogni N {\displaystyle N} numero naturale, si costruisca E N {\displaystyle E_{N}} nel seguente modo:

E N := { p N , p N + 1 , p N + 2 , } {\displaystyle E_{N}\,:=\,\{p_{N},p_{N+1},p_{N+2},\dots \}}
E ¯ N X N {\displaystyle {\overline {E}}_{N}\subset X\qquad \forall \,N}

dove E ¯ {\displaystyle {\overline {E}}} è la chiusura di E {\displaystyle E} (unione dell'insieme con i suoi punti di accumulazione). Trattandosi di insiemi chiusi in un compatto, sono a loro volta compatti, da cui:

lim N diam  E ¯ N = 0 {\displaystyle \lim _{N\to \infty }\!{\mbox{diam }}{\overline {E}}_{N}=0}

Inoltre:

E N E N + 1 {\displaystyle E_{N}\supset E_{N+1}}

che implica:

E ¯ N E ¯ N + 1 {\displaystyle {\overline {E}}_{N}\supset {\overline {E}}_{N+1}}

e quindi esiste un unico p {\displaystyle p} tale che p X {\displaystyle p\in X} per ogni N {\displaystyle N} . A questo punto, per ogni ε > 0 {\displaystyle \varepsilon >0} esiste N ~ {\displaystyle {\tilde {N}}} tale per cui:

diam E ¯ N < ε N N ~ {\displaystyle {\mbox{diam}}\,{\overline {E}}_{N}<\varepsilon \qquad \forall \,N\geq {\tilde {N}}}

da cui:

d ( p , q ) < ε q E ¯ N {\displaystyle d(p,q)<\varepsilon \qquad \forall \,q\in {\overline {E}}_{N}}

che implica:

d ( p , p n ) < ε n N ~ {\displaystyle d(p,p_{n})<\varepsilon \qquad \forall n\geq {\tilde {N}}}

il che significa p n p {\displaystyle p_{n}\to p} , ovvero la successione converge.

Teorema della completezza di Rk

Uno spazio metrico si dice completo quando la condizione di Cauchy per le successioni è condizione sufficiente alla convergenza. Il teorema afferma che in R k {\displaystyle \mathbb {R} ^{k}} ogni successione di Cauchy converge.

Infatti, presa una successione di Cauchy { x n } {\displaystyle \{\mathbf {x} _{n}\}} a valori in R k {\displaystyle \mathbb {R} ^{k}} , sia come per il teorema precedente:

E N := { x N , x N + 1 , x N + 2 , } {\displaystyle E_{N}\,:=\,\{x_{N},x_{N+1},x_{N+2},\dots \}}

Allora è possibile costruire per qualche N {\displaystyle N} un E N {\displaystyle E_{N}} tale che diam E n < 1 {\displaystyle {\mbox{diam}}\,E_{n}<1} . Dunque la successione è limitata perché da una parte c'è un insieme finito, quello dell'insieme { x 1 , . . . , x N 1 } {\displaystyle \{x_{1},...,x_{N-1}\}\,} , e dall'altra c'è E N {\displaystyle E_{N}} . Per il teorema di Heine-Borel un sottoinsieme limitato in R k {\displaystyle \mathbb {R} ^{k}} ha chiusura compatta, quindi si ricade nel caso del teorema precedente. Questo dimostra la completezza di R k {\displaystyle \mathbb {R} ^{k}} .

Numeri razionali e numeri reali

Non tutte le successioni di Cauchy convergono: ad esempio, nello spazio dei numeri razionali, la successione

x n = F n + 1 F n {\displaystyle x_{n}={\frac {F_{n+1}}{F_{n}}}}

dove F n {\displaystyle F_{n}} sono i numeri della successione di Fibonacci, è di Cauchy e tende a un numero che verifica x 2 = x + 1 {\displaystyle x^{2}=x+1} , ma nessun razionale ha questa proprietà. È necessario quindi costruire un nuovo tipo di numeri; questo è uno dei modi per ottenere l'insieme dei numeri reali a partire dai razionali.

Note

  1. ^ Reed, Simon, Pag. 5.
  2. ^ Reed, Simon, Pag. 6.

Bibliografia

Voci correlate

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